Abbiamo accettato di vedere i nostri sogni più intimi esposti su uno scaffale di supermercato. Abbiamo accettato desideri che non sapevamo di avere. Abbiamo accettato di assomigliare a modelli violenti, brutali, vuoti, rinunciando alla nostra libertà di fallire, ripetendo come automi la nostra routine per raggiungere un obiettivo che non ricordiamo più. All’ombra delle luci delle vetrine, consumando e consumandoci, abbiamo accettato tutto questo. In cambio, un parco giochi luccicante e cool, con la possibilità di fare tutto quello che vogliamo, ma senza ricordarci più perché vogliamo farlo. Questo è il prezzo da pagare per un patto da cui ormai è impossibile uscire. Nel frattempo, un esercito di plastica, da dietro le vetrine, ci controlla e ci osserva passare come ombre, soffrire, amare, avere paura, morire. Sopravviverà al nostro mondo imperfetto, trovando finalmente il modo di bastare a se stesso.